Si riporta di seguito la risposta del Sindaco ad una nota recente a firma di otto Consiglieri Comunali.
La “polemica” riguarda il fatto che nell’ultima variazione di bilancio adottata lo scorso mese di novembre alcuni consiglieri comunali avevano eliminato la previsione di spesa di tremila euro per l’Addetto Stampa Comunale; mentre il Sindaco ritenendo tale figura indispensabile per una efficace attività di informazione pubblica ha mantenuto il suddetto incarico professionale.
Il Sindaco scrive agli otto consiglieri firmatari quanto appresso:
Non sono affatto accettabili le affermazioni riportate nella nota in oggetto secondo le quali una parte del Consiglio comunale, se pur con una votazione di maggioranza, possa dare delle prescrizioni al Sindaco e all’Esecutivo.
Tale facoltà non è riscontrabile nel novero delle competenze del Consiglio Comunale elencate nello Statuto dell’Ente e nelle leggi che disciplinano la materia.
Il “capriccio” del Consigliere Comunale La Limina, che ribadisco, ha voluto portare a termine una sua vendetta personale contro una professionista che assolve ad un ruolo importante all’interno dell’Ente quale quello di portavoce dell’Amministrazione Comunale, non poteva costituire “indirizzo politico” né tantomeno “una prescrizione” da osservarsi obbligatoriamente da parte del Sindaco.
Invece gli ispiratori della Vs lettera continuano a portare avanti quella strategia politica che nel sostenere la tesi estremista dell’autonomia ed indipendenza totale del Consiglio dall’Esecutivo, di fatto vorrebbero creare un clima politico caratterizzato dalla confusione dei ruoli e dai rapporti sempre più tesi tra alcuni consiglieri e gli assessori, dove si tenta anche di delegittimare e screditare, con accuse infondate, la persona che riveste una delle figure più importanti dell’amministrazione comunale e cioè il Presidente del Consiglio Comunale.
Voglio rammentare alle SS.LL. che il Consiglio Comunale ha motivo di agire e deliberare perché esiste un Esecutivo; a sua volta l’Esecutivo non può operare autonomamente se non previa l’adozione di importanti atti di indirizzo politico amministrativo da parte del Civico consesso.
Entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro per poter lavorare e nessuno dei due può imporre all’altro alcun tipo di prescrizione.
E’ con la collaborazione fattiva, con il confronto senza pregiudizi, con il buon senso di chi riveste un importante ruolo di rappresentanza del popolo che si consente ai due Organi politico-amministrativi di poter lavorare insieme, per l’interesse della comunità amministrata.
Tutte le altre teorie, sono soltanto chiacchiere prive di utilità per la nostra gente.
Rinnovo, pertanto, l’invito ai Consiglieri Comunali in indirizzo a concentrare i propri sforzi su obiettivi di governo importanti, piuttosto che su sterili polemiche.
Antonio Petralia
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